Quando stai male, quando qualcosa non va, quando un evento ti fa soffrire, può capitare di non riuscire a reagire.
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In realtà anche quella è una reazione!
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Si chiama "freezing", congelamento, ed in natura è molto diffusa, anche nella sua forma più esasperata, il fingersi morto, perché estremamente utile.
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Tuttavia, se prolungata nel tempo, questa incapacità di reagire può trascinarti verso una condizione di inabilità, associabile alla depressione.
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LE TENTATE SOLUZIONI DISFUNZIONALI DELLA DEPRESSIONE
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È inutile che ci provo, tanto non sono capace!
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Purtroppo per me, non sono in grado di farlo!
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Dato che non sono capace puoi aiutarmi tu? Puoi farlo tu per me?
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Rinuncia, vittimismo, delega!
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Le tre tentate soluzioni disfunzionali che inizialmente ti aiutano a gestire il problema, ma, alla lunga, lo alimentano, rendendolo sempre più invalidante!
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RINUNCIARE
Quando qualcosa è al di sopra delle nostre possibilità, rinunciare sembra una scelta saggia.
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Ma, se prolungata, può portare ad un circolo vizioso per cui meno fai, meno sai fare e, alla fine, NON CI PROVI NEPPURE.
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VITTIMISMO
Lamentarsi fa bene, ci avvicina agli altri e crea empatia.
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Ma, alla lunga, ha un doppio effetto negativo: da un lato, continuando a dire che "non sei capace" e che "non puoi farlo", ti convincerai, non solo di non saperlo fare ORA, ma anche di NON POTER IMPARARE a farlo.
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Dall'altro, una lamentela continua mette a dura prova anche la persona più affezionata che, alla fine, si allontanerà, lasciandoti più sola di prima.
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Paradossalmente anche NON LAMENTARSI MAI È NEGATIVO, perché, proprio come una pentola a pressione, prima poi scoppierai!
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DELEGARE
È importante saper chiedere aiuto quando serve, anche abbandonandosi al sostegno degli altri.
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Tuttavia ad un certo punto è importante riprendere il controllo delle proprie azioni per non ricadere nell'apatia dell'impotenza appresa, per cui non ci si sente più in grado di fare nulla e si viene trattati come "incapaci" di fare le cose da soli!
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Riconoscere queste tentate soluzioni nei tuoi comportamenti ed iniziare a bloccarle è il primo passo per uscirne!
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Ricorda che il miglior terapeuta sei TU!
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3 ESERCIZI DALLE TERAPIE BREVI
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Ecco tre semplici esercizi che puoi iniziare a fare fin da subito.
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1) COSA SONO RIUSCITO A FARE
Ogni sera scrivi su un quaderno 3 cose che hai fatto durante la giornata e che hai volontariamente deciso tu.
Più piccole sono, meglio è. Ad esempio “Questa mattina ho suonato la chitarra” oppure “Oggi ho preparato il pranzo".
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Una l’hai già fatta per oggi: hai deciso di leggere questo articolo e forse metterlo in pratica.
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2) I 3 GRAZIE
Scrivere ogni sera “3 grazie”, cioè 3 cose che hai fatto e per le quali sei grato della giornata appena trascorsa.
Chiediti: che cos’è che prendo della giornata di oggi?
Devono essere solo 3 cose, piccole e concrete.
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3) FAI ESERCIZIO FISICO
Dato che mente e corpo sono un'insieme imprescindibile, ecco che molti terapeuti brevi affiancano al percorso terapeutico l'attività fisica.
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Ci sono 3 regole di base:
- deve essere un'attività semplice che riesci a fare;
- deve essere fatta in maniera costante, dalle 3 alle 5 volte a settimana;
- devi monitorare l'effetto che ha su di te;
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CONCLUSIONI
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La depressione è un male insidioso e invalidante dal quale non è facile uscire, ma questo NON SIGNIFICA CHE SIA IMPOSSIBILE FARLO!
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Non sempre per risolvere un grande problema servono lunghe cure: le terapie brevi sono in grado di darti gli strumenti per uscirne in tempi anche brevi!
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Se serve, chiedi aiuto!
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Bibliografia
Yapco, M. (1998). Rompere gli schemi della depressione. Milano:Ponte alle Grazie, 2002
Cannistrà, F. (2020) . Blog: Uscire da soli dalla depressione: I primi passi
Cannistrà, F. (2014). Blog: Esercizi per combattere la depressione
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